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….qualcosa che più ce né meglio è. E’ un silenzio che può diventare musica da cantare in coro io e te. (Se avete più di 30 anni l’avete letta cantando, e non dite di no..)
Questo è ciò che dice la famosa canzone, ma sul lavoro è davvero così?
Ammetto non sono molto brava con le relazioni umane, probabilmente perché ho il pessimo difetto di dire le cose in faccia alla gente senza molto tatto. Diciamo che fortunatamente non ho intrapreso la carriera diplomatica. Ovvio non con i clienti, ma se lavoro con qualcuno mi piace dire pane al pane e vino al vino. Credo sia fondamentale, per lavorare bene non portare rancore a qualcuno e dire le cose quando è necessario. Purtroppo non tutti la pensano come me.
Ancora peggio nella vita privata, non mi piace frequentare chi non mi piace, non ho abbastanza tempo ( contrario di quanto si crede pensando ad una disoccupata).
Ma nonostante questo mio difetto ho instaurato rapporti di amicizia che a distanza anche di 10 anni in un caso e 6 in un altro durano ancora.
Si tratta di Pel di Carota, amica di quando ero una giovane apprendista e lei faceva la stagione estiva in una nota catena di negozi e di Mr. Visual, come dice il nome visual di una catena per la quale entrambi abbiamo lavorato poco tempo, con poche soddisfazioni.
Pel di Carota è una ragazza, ormai una donna, fantastica nei suoi umani difetti. Solo che nemmeno lei sa di esserlo e questo è il suo più grande difetto. A distanza di 10 anni ci sentiamo, non spesso, non tutti i giorni, anzi a volte passano mesi senza sentirci ma ogni volta è come se ci fossimo salutate il giorno prima al lavoro davanti alla metro dove ci salutavamo da ragazzine.
Ci siamo piaciute da subito direi, ci accomunavano esperienza di vita familiare simili, percorsi comuni e anche gusti comuni. Non in fatto di ragazzi cosa che quando hai vent’anni certo non guasta. Ci siamo offerte innumerevoli volte la spalla su cui piangere o ridere e ancora oggi lo facciamo. Pur non sentendoci spesso, perché le nostre strade sono completamente diverse, sappiamo di poter sempre contare l’una sull’altra.
Creo che la nostra “storia” funzioni in virtù del fatto che ci diciamo le cose come le pensiamo, ma l’amicizia è anche questo.
Giusto per dire, le voglio bene!
Eh sì, sono proprio una disoccupata sentimentale io!
E poi, anni dopo, ho conosciuto Mr. Visual. Si era già più grandi (lui di più, mi odierà per averlo detto!), e condividevamo un lavoro in un posto orrendo. Lavoravamo entrambi per l’Australopiteco, vi ricordate?
In ogni caso ci sentivamo tutti i giorni, in parte perché era imposto dal lavoro e in parte perché mal comune mezzo gaudio.
Alla fine da me a far le vetrine non lo mandavano più, non ho mai capito perché….forse perché avevano capito che facevamo comunella?!
E’ scontato che anche dopo il licenziamento non ci siamo persi, e lui non ha lavorato per quell’azienda ancora per molto.
Anche con lui non ci sentiamo spesso, per un motivo o l’altro, ma quando ci sentiamo il tempo è come si fosse fermato.
Penso che sia questo ciò che conta in amicizia, che il tempo sembri sempre fermo all’ultimo momento in cui ci si è salutati.
E voglio bene anche a lui.
Ci sono persone che davvero migliorano la tua vita lavorativa solo con la loro presenza.
Che ti aiutano a superare una giornata di lavoro pesante, noioso grazie ad uno sguardo o ad una parola.
Credo sia d’obbligo ricordarsi sempre di ringraziare queste splendide persone.
Disoccupata con Brio